· ★ ·
12 Gennaio 2023
A pprofitto di alcune domande in privato per parlare di quale sia la mia prospettiva sulla letteratura di genere fantasy e, quindi, quale il mio approccio. Premesso che non amo le etichette, se proprio dovessi darmene una, direi che io sono post-grimdark o, forse più calzante, post-dark fantasy. Per brevità, post-grimdark e accettiamo la cosa così com’è, senza troppi sofismi.
Il perché è semplice: “La Rocca dei Silenzi” era la mia versione del grimdark, specie per le sue implicazioni, più che per la quantità di violenza (che in sé è mera quantità e perciò diviene reiterazione sterile, che a me francamente non fa un gran effetto, se non supportata da un senso che ferisca).
Scrissi il romanzo nel 2004: da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, eppure vedo che oggi piace. Guarda caso, quando testi sui generis son diventati di moda. Avrà ragione il mio amico Massimo Perissinotto: un giorno mi disse che probabilmente ai tempi ero troppo avanti – detto da uno come lui, che ha letto l’inenarrabile, è un enorme complimento.
Ora. Sono post-grimdark non soltanto per dichiarazione, ma nei fatti. “Il giorno dopo” è post-grimdark. Letteralmente viene da una premessa grimdark (dark fantasy) e da lì continua il viaggio verso lidi di ben altro tenore e spessore. Va verso la luce, anche se luminoso non lo è per nulla: il viaggio è lungo e complesso.
Ciò che segue “Il giorno dopo” è conseguenza.
Ho in previsione un altro romanzo “cattivo” – “La Guerra dei Venti” – e lo sarà molto, ma molto più della Rocca. Il perché è semplice: narra di fatti avvenuti subito dopo quelli de “La Rocca dei Silenzi” e che precedono “Il giorno dopo” di nove secoli. Fatti di gran lunga più oscuri e devastanti.
La cosa fa ovviamente parte del progetto originale della saga de “I Silenzi”. Era già tutto previsto, come cantava Cocciante (!). Nei miei romanzi il tono, l’atmosfera, direi anche la prosa stessa, si adattano all’epoca, all’ambientazione e, soprattutto, ai fatti.
De “La Guerra dei Venti” avrò modo di parlarvene, quando sarà il momento, ovvero dopo aver scritto “SIDERALEMA”, che è, invece, il prossimo in ordine di apparizione (sto scrivendo la sinossi). Quest’ultimo sarà un salto laterale, più che un salto in avanti: cambierò proprio binario, pur se coerentemente con l’intero impianto della saga. E laterale sarà pure il penultimo romanzo previsto, il mio più ambizioso per contenuti, cosa che mi fa credere sia laterale e un doppio balzo in avanti, di contenuti parlando.
Quindi, considerato tutto, il fatto che prima o poi scriverò un’altra cosa “grimdark” è soltanto conseguenza del progetto della saga, ma io sono già dal 2005 post-grimdark, quando ideai e cominciai a scrivere “Il giorno dopo”, lasciandolo incompiuto nel cassetto fino a due anni fa.