Elimino i miei social network

Tutti a parte il mio canale YouTube. Non accetto la normalizzazione della censura e non dovreste accettarla nemmeno voi.

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10 Marzo 2024

D i seguito l’ultimo messaggio pubblicato su Facebook. Lo ripubblico qui per due motivi: Facebook lo censurerà (non mostrandolo a nessuno), una volta cancellato il mio account non sarà più visibile la breve spiegazione della mia decisione.

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Qual è il limite di censura che siete disposti ad accettare?

Quand’è che ci siamo fatti convincere che… Facebook fosse normale?

Non sono disposto a un solo passo in più in direzione d’una landa in cui le genti sono sottomesse a logiche imbecilli, sbagliate e che giorno dopo giorno ci riportano indietro, un passetto alla volta.

È un luogo che mi ha accusato di razzismo. A me, che mi sono sposato con una (meravigliosa) donna di colore.

Un luogo in cui persone che stimo si sentono forzate a scrivere storpiando le parole con numeri e segni, perché altrimenti l’algoritmo cassa la loro voce nel coro.

Un luogo che decide per te cosa sia degno d’essere visibile e cosa, invece, non va bene e va “degradato” – un termine che fa da paravento a quello reale e ben peggiore: “censura”.

Un luogo che vessa i giusti e lascia cose schifose circolare, se pagano, che ci ha spiati, che ci ha mentito spudoratamente per anni, che ha scientemente ignorato comportamenti tossici per far crescere il proprio business.

Questo luogo non può insegnare niente a nessuno, eppure pretende di giudicarti per ogni parola, reazione o immagine (pur riservandosi di rubartela, quest’ultima, nonostante il copyright, per istruire l’ennesima AI del cazzo).

Questo pomeriggio cancellerò i miei account Facebook e Instagram. Tra i “social” manterrò soltanto YouTube, pur se condizionando la sua esistenza a una “conditio sine qua non”: lo userò finché mi garantirà libertà di parola. Il giorno in cui dovesse limitarmi, cancellerei anche quello.

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Lo so che sentirò la mancanza di alcune cose. Già. Sapete qual è il punto? È proprio rendermi conto di un simile tipo di legame che mi fa ritrarre con orrore. Sentire la mancanza di qualcosa che mi spinge ad accantonare temporaneamente chi sono nel profondo.

È sbagliato. Mi sta facendo male.

La mancanza passerà. Mi spiace, esistono principi che stanno al di sopra di qualsiasi cosa, per me. Sono una persona integra. Non mi si accusa di razzismo alla cazzo di cane.

Ognuno di noi ha un’idea di mondo ideale. Ciascuna è complessa e non posso scendere in dettaglio, qui, parlando della mia. Posso dirvi, però, che uno dei pilastri su cui poggia è che sia un mondo che difenda con ferocia la libertà d’espressione.

Seconda cosa: credo sia mio dovere agire per crearlo, quel mondo, per utopico che sia. E per me restare qui è condannarmi all’inazione. Perderò la poca visibilità che m’è rimasta, dopo aver abbandonato il mondo editoriale italiano, e la cosa condannerà i miei scritti a un oblio sempre più totalizzante.

Me ne frego.

Ho costruito la mia esistenza attorno a una scrittura libera, che non s’è mai piegata di fronte a niente e nessuno, anche quando sarebbe stato più che conveniente. E qualsiasi luogo non mi garantisca piena libertà d’espressione m’appare un regime in qualche forma e misura intollerante. Inaccettabile.

Per quanto riguarda il “perdere i contatti” con persone che stimo, non comprendo il problema. Non esiste nel 2024. Se esiste la volontà di restare in contatto, in contatto si resta anche senza ‘stammerda di social network.

Se avrete piacere, saprete dove trovarmi.

Se avrò piacere, vi cercherò.

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7 commenti su “Elimino i miei social network”

  1. Comprendo la tua scelta. Sono sempre rimasto lontano dai social perché c’era qualcosa fin da subito che non mi convinceva. Troppo diffidente? Forse. Ma è una di quelle scelte che non rimpiango.

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    • Scelta saggia.
      Ho iniziato a usare Facebook per davvero soltanto nel 2019, perché ero sparito dalla circolazione e necessitavo di far sapere del mio ritorno alla scrittura. Per me, però, finisce qui: ho un’idea precisa della minaccia che rappresentano. Non con me.

  2. L’ho capito da subito che sei una persona con grandi valori e ti stimo per questo. Sono d’accordo su tutto ma, nel mio caso, uso i social anche per tenermi compagnia e, appunto, socializzare e per questo ci resterò ancora un po’.
    Sapere che in mezzo al mucchio ho scoperto una persona acuta come te è comunque un regalo che questi social brutti e cattivi mi hanno fatto.

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    • Il problema è che crediamo di non poter fare certe cose senza i social… e non è vero, Sara.
      Come facevamo prima? Non avevamo amici? Non conoscevamo nuove persone? Inoltre, secondo me, troppe delle persone che li usano per coprire problemi personali, i quali, però, non è che spariscono, semplicemente crescono nell’ombra.

      Ciò detto, non sta a me giudicare chi li usa e come li usa. A me interessa cosa sono in effetti i social network e ne ho una visione abbastanza chiara: sono pericolosi in molti modi.

  3. Sono stata lontana dai social (persino dal mio blog) per sei mesi e ho di nuovo vissuto la vita. Non fosse che ho bisogno di interagire con persone che hanno (più o meno) le mie stesse passioni e si trovano a un “click”, ti assicuro che tornerei alla bella vita senza. Nascono troppe situazioni difficili da gestire e spesso problemi virtuali si trasformano in reali, che lo si voglia o meno. Di recente ho letto un manuale a questo proposito che ti suggerisco qui: https://www.amazon.it/gp/product/B0CPKCGY6R/ref=ku_mi_rw_edp_ku?fbclid=IwAR2waWszv0VkeWES_SvfsJesXE_tZ26-NRXyCUrVPQGCvFMRXPV1vW-Gu9w
    Una goccia in mezzo al mare di ciò che si può scegliere a riguardo dell’argomento, ma una cosa ho trovato certa: uno scrittore non può stare sempre connesso, rischia di consumare energia a vuoto e gli serve per sé e la sua creatività. Un caro saluto. (P.S. Spero ti faccia piacere, ma ho condiviso il tuo post per parlare dello stesso argomento)

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    • Ciao Melissa.
      Grazie per il tuo commento.
      Sono fermamente convinto che ci inganniamo sull’importanza di quel “click” di distanza. Ne ho parlato anche nel mio canale YouTube (l’unico “social” che non cancello, finché mi lascia libertà di parola) e conto di battere su questo tasto per qualche tempo ancora, esortando le persone ad abbandonarli. Racconterò come la vivo.
      Grazie per il testo che hai linkato. Ti dirò la verità: so già sin troppo sull’argomento. Ho ascoltato un bel po’ di esperti circa gli effetti dei social sulla psiche. Non torno indietro. Sono, però, un tipo un po’ fuori dal comune in certe cose, io. Uno dei pochi che ha abbandonato l’editoria quando avevo ancora parecchie porte aperte. Ovvero non temo l’isolamento e non ricerco la visibilità a ogni costo; soprattutto, temo di più l’alienazione e do un valore immenso al mio tempo (forse perché sto invecchiando).
      Ti ringrazio per aver condiviso il mio post: certo che mi fa piacere!
      Ognuno sceglie per sé e io non giudico nessuna scelta: l’importante è che se ne parli sul serio, seriamente.
      Aggiungo, se ti interessa, il link al mio video su YouTube che parla proprio di questo e dice qualcosa di più: https://youtu.be/-OMR4cJ3h2k

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