False ripartenze • 24

Ritorno a “Il giorno dopo”. Ora il mio obiettivo è mettere alla prova la mia prolificità.

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22 Novembre 2020

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ewind.

Passo indietro. La mia decisione di tornare a “Senzanome” non ha funzionato. Resta la scelta più logica – e conveniente, da un punto di vista della programmazione – perché il romanzo necessita di “poco” lavoro per essere terminato.

Il problema, però, lo pone la mia prima legge della scrittura: “Divertiti!”. Se si perde il divertimento e la giocosità viene schiacciata dal dovere, la motivazione soffre e la nostra produttività scema.

Il rischio è restare impantanati in ciò che crediamo sia conveniente, anziché continuare a correre spensierati attraverso le lande della creatività.

Morale, ho accantonato “Senzanome” un’altra volta. Sono tornato a scrivere la prima stesura de “Il giorno dopo”, ovvero a fare la cosa che mi ha portato al picco di gioia ed estro degli ultimi tre anni.

È da sciocchi ignorare quel picco, perché m’ha fatto sentire un’altra volta lo scrittore che sono in potenza.

Il giorno dopo

Riparto da dal Capitolo 25˚, dedicato agli Elfi.

Ho corretto la sua prima e unica scena scritta, che soffriva dell’indecisione delle ultime settimana. Denunciava la poca lucidità, non fluiva. Ora va bene. Ho riportato in carreggiata la mia scrittura e la voglia è subito riemersa.

Non v’è dubbio che questo è ciò che io debba scrivere ora. La scelta, un ripensamento bell’e proprio, mi permetterà di crescere in tutti i sensi, infatti.

Narrativamente parlando, perché posso puntare a essere produttivo com’ero in passato. Cosa che potrebbe donarmi una certa dose d’autostima.

Di Medium parlando, perché la mia produzione narrativa comporta numerose riflessioni sulla scrittura, che si riflettono in questo diario dello scrittore. che a sua volta è la fonte dei miei brani mirati su Triple – la mia nuova pubblicazione su Medium.

E di s3nzanom3.com parlando, perché questro è il luogo delle mie riflessioni e dei miei articoli. Qui è dove io esisto come scrittore, mentre altrove sono una comparsa.

Suppongo che anche il progetto del canale YouTube – con annessa la IGTV – finalmente riceverà linfa sufficiente e potrà nascere.

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Tornando al testo scritto, continuo a stravolgere il canovaccio redatto quindici anni fa. Le scene previste vengono mescolate secondo la mutata prospettiva odierna. Alcune spariscono, altre appaiono dal nulla. L’ordine è diverso.

Potrei dire che il capitolo è stato “rivoluzionato”, ma in realtà sento che è soltanto una questione di “naturalezza”. Così la vedo oggi. Resta l’essenziale, che c’era già nel 2006.

Amo questo modo di procedere. È un nuovo approccio e, forse, dipende dalla situazione, mai vissuta prima. Se le cose dovessero andare avanti così, la mia natura da pinaificatore è ora un po’ più sbilanciata verso l’estro del momento.

Per questo capitolo ho letto tutte le scene previste. Mi sono messo di fronte allo schermo nero e… mi sono sentito. Ho così cominciato a scrivere da quella che sarebbe dovuta essere la seconda scena. Poi sono tornato indietro e ora corro in avanti, aggiungendo però scene non previste.

La quantità di testo mi pare si stia riducendo significativamente. Ottimo, perché avevo bisogno di maggior sintesi. Era Il mio obiettivo quando cominciai a scrivere in inglese su Medium, nel marzo di quest’anno.

Almeno per quanto riguarda oggi, non mi sono dilungato in digressioni che poco aggiungono e in pensieri sin troppo arzigogolati dei protagonisti. Molto dialogo e fatti (azione), qualche passaggio un po’ più profondo. Fine.

Il risultato è un testo che avanza veloce ed è compatto. Mi piace. Ritengo che possa dare soddisfazione anche ai futuri lettori, quando sarà il momento.

L’unico dubbio che dovrò sciogliere, in fase di revisione, sarà la coerenza stilistica con la prima metà del romanzo, scritta quindici anni or sono. Sarà un po’ faticoso far combaciare tutto e nel contempo non far notare nulla, ma sarà fatto. Come sempre.

Ciò detto, grazie a questo passo indietro, sono certo che tornerò a tenervi aggiornati con frequenza.

Il cammino non è mai ovvio

Immagino capiate che il cammino di uno scrittore non è mai così lineare come appaia visto da fuori. Se scrivete, lo sapete bene anche voi.

Il nostro mestiere c’impone di non far notare nulla, a opera ultimata. Tuttavia, specie se i progetti sono molteplici, il rischio è quello di cambiare idea di continuo. Abbisognamo di una certa quantità di elasticità mentale per gestire al meglio i nostri umori, diciamo.

A ogni modo, io sono tutto teso a rispettare ciò che ritengo essere vitale: il divertimento. In passato ho commesso l’errore di sottovalutarne l’importanza e sono crollato.

Oggi il mio modo di procedere è semplice. Provo ad arrivare a una soluzione logica e mi ascolto. Mi studio. Se noto che le cose non fluiscono come dovrebbero, mi rimangio la parola data (anzitutto a me stesso) e ritorno sui miei passi.

Non ha senso perseverare in una direzione che non dà i risultati sperati.

Tuttavia, certo, è bene non metterci troppo tempo e smetterla di cambiare direzione di continuo, altrimenti non si fiinisce ciò che si comincia – male che attanaglia molti aspiranti scrittori.

Ora sono un altro tipo di persona. Ho vent’anni in più, maggior esperienza di vita e mi conosco meglio.

Questi continui aggiustamenti – che potrebbero apparire come indecisioni – dipendono dal fatto che devo gestire più cose alla volta e non è facile farle rientrare nel “poco” tempo di cui dispongo.

Un tempo dovevo gestire soltanto il romanziere italiano che c’è in me.

Oggi so che ho sistemato “Medium” e la parte “romanziere”. Sono i due pilastri, cui si accoda il mio sito web, che necessita di dedizione e, quindi, di tempo.

Se uno scrittore vuol cavare un ragno dal buco oggigiorno deve curare la sua presenza online. Lo so io, lo sapete benissimo anche voi.

Sento che s3nzanom3.com necessita di una piccola ristrutturazione delle sezioni, ma è soltanto questione di muovere i menù, sistemarne l’ossatura. Grazie al lavoro fatto nei mesi passati, dovrebbe essere una modifica agile.

La corsa è ricominciata.

Ora dovrò ricalcolare la deadline della prima stesura de “Il giorno dopo” perché nell’intertezza sono trascorse settimane. Non accadrà più, però è accaduto. Vediamo cosa posso dirvi al riguardo.

Ora non resta che produrre, puntando ad aumentare il ritmo nel solco delle mie 90 PPM di battitura testi.

Buonanotte.

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