L’Abisso del Fu

E le povere cose che vi cadono.

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24 Agosto 2023

V oi che ancora lottate, lo sentite il continuo scricchiolio e tintinnio delle povere cose che cadono per sempre nell'Abisso del Fu e, cozzando sugli spuntoni rocciosi e le cenge, sprofondano per non tornare mai più?

Delle librerie che chiudono, delle pubblicazioni che muoiono, della fantasia sempre più maltrattata e mai veramente esaltata a dovere, della speranza che s’è trasformata in un ghigno beffardo e dei giullari di sistema che infine, mai sazi, hanno gettato la maschera e divorano tutto?

Tra le nebbie, mentre assorti scrutate la superficie increspata da venti contrari, timorosi d'incappare in qualche secca e in un botto naufragare, sentite l'echeggiare cupo di un'epoca che passa e il lezzo del nuovo che avanza?

Sentite che anche il vostro tempo non tentenna e ciò di cui oggi sorridete un giorno diverrà anche per voi ricordo, malinconia… e pian piano oblio?

Sentite che prima o poi non sarà più amarezza d'altri?
E quanto sia impossibile evitare che, prima o poi, gli scricchiolii e tintinnii siano i vostri?

2 commenti su “L’Abisso del Fu”

  1. Bel pezzo (capisco perché poi ha lasciato perdere Facebook: testi simili non sono adatti a un luogo di facile consumo, dove si vuole qualcosa d’immediato, che intrattenga, ma non faccia pensare. E che dopo poco è subito dimenticato).

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    • Grazie.
      Non ho lasciato Facebook, però ho smesso di pubblicare le mie riflessioni e brani tipo questo, dall’intenzione un po’ più letteraria. Non è che non ci siano persone che apprezzano, ma mi sono stufato di pubblicare miei contenuti, elaborati, non tre righette con una battuta, su una piattaforma che non mi appartiene. Inoltre, come già scritto di recente, qui non c’è censura possibile.
      Le persone restano legate al fatto che sui social c’è molta più interazione, ma sono luoghi barbari, in cui i contenuti spariscono velocemente. Qui invece tutto è indicizzato, tutto è ricercabile e, inoltre, posso permettermi ipertesti, collegamenti, ho mille soluzioni per comunicare, se voglio.
      Stavolta è quella buona: non torno più indietro, non coi miei contenuti. Anche perché, tra noi, a me è da un pezzo che non interessa più impressionare nessuno, né ho qualcosa da dimostrare agli altri (semmai, eventualmente, soltanto a me stesso).

      Grazie ancora per apprezzare.

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