Medium time • 22

Dopo dieci giorni di bassa produzione causa impegni, rientro nella “normalità” creativa e riparto dalla scrittura in inglese

Photo by Ayo Ogunseinde on Unsplash

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5 Ottobre 2020

Durante questo fine settimana sono tornato alla normalità, dopo dieci giorni di “straordinari”. Carolina era in Galizia per dare un’occhiata in giro assieme alla nostra amica venezuelana che lì vive, andare a vedere alcuni terreni, alcune case da ristrutturare.

Quella è la nostra possibile, futura destinazione, nella zona di Pontevedra.

Quindi erano dieci giorni che io mandavo avanti la baracca, lavorando e da padre single. Il tempo non era molto, a differenza della stanchezza. Per questo motivo ho latitato un po’ qui su s3nzanom3.com.

Ora rientro nella normalità, a partire da domani.

Medium

Il corso — Medium Bad-Assery — è cominciato questa settimana e per ora abbiamo affrontato tematiche che conosco bene. La grande esperienza e la qualità dei due scrittori che danno il corso, però, fanno sì che abbia comunque ricevuto un’ottima dose di spunti.

Mentre guardo i video delle lezioni e interagisco con la comunità annessa al corso, appunto tutto quello che mi sovviene. Pensieri liberi, che però possono aiutarmi a scoprire qualche aspetto da migliorare e di cui non ero consapevole.

È così che mi sono fatto un’idea chiara di quali siano le mie lacune e cosa debba studiare per poter dire di saper scrivere in inglese (non-fiction). Ed è così che un’idea di “articolo”, abbinata a me, si sta formando nella mia mente.

Gli studi di cui sopra sono un po’ lunghi e non ho la pazienza d’attendermi. Di più, considero sarebbe procrastinare e non mi va di farlo: voglio cominciare e non cadere nella classica sindrome del “non sono pronto”.

Da domani dichiaro aperta la campagna di scrittura su Medium in inglese. Ho alcuni esperimenti da fare – ad esempio partire dalla scrittura italiana e tradurre all’inglese per vedere quale livello riesco a ottenere così, quali sono le tempistiche e altri dettagli importanti.

I vantaggi sarebbero molti, tra i quali il fatto di avere articoli in italiano pronti da pubblicare su s3nzanom3.com – e mancherebbe la traduzione allo spagnolo, cosa che però mi prende assai meno tempo, perché mi pare lo sappia abbastanza.

Quello che conta, però, è Medium.

Devo diventare una specie di macchina spara-articoli a ciclo continuo. Vorrei partire da due alla settimana, ma mi piacerebbe arrivare a tre. Tutto sta nell’ottimizzare la produzione, cosa che comporta varie riflessioni.

Col tempo si aggiungerà la qualità dell’inglese e allora sarà tutto in discesa.

Per adesso devo darci dentro.

Il giorno dopo & Co.

I passati dieci giorni non mi hanno permesso di fare granché. Il romanzo è lì fermo, tutto slitta in avanti. È normale che sia così, eppure mi tocca gestire al meglio la frustrazione.

L’ideale è che io riesca a scrivere su Medium e la mia narrativa in italiano. Questo è il masterplan, del resto.

Per portarlo a pieno regime alcuni passaggi sono imprescindibili. In questa fase mi devo concentrare su Medium, anche perché è il primo, importante passo per capire non tanto “se”, piuttosto “se io” posso puntare a una vita di scrittura.

Anche come romanziere, perché quell’idea romantica del romanziere è sfumata, quasi che fosse l’acqua dolce di un fiume che arriva al mare e lì si compenetra.

In questa fase della mia vita sono un fiume che sfocia nel mare.

Questa è la differenza rispetto ai miei sogni passati. Non rinuncio e non rinuncerò mai alle mie storie. Voglio raccontarle, farlo nel migliore dei modi e voglio riuscire a tradurle perlomeno in inglese e spagnolo — perché un autore che va da solo per il mondo non può, spiace dirlo, pensare di farcela con la sola Italia: si può, ma è molto difficile e richiede troppo tempo.

Ciò detto, il mio progetto di traduzione è comunque a media scadenza, per forza di cose.

Prima, infatti, devo produrli in italiano. E non considero la questione secondaria. L’ho già scritto e continuo a esserne convinto. e per la traduzione necessiterò di finanze.

Esistono molti modi per guadagnarsi da vivere online nel 2020 e io, considerando quanto mi piace scrivere in generale, sia romanzo, articolo o post, penso di poter partire da lì.

Si vedrà, non è una cosa facile da sviluppare. La mia ambizione mi porta a puntare alla minoranza di scrittori che su Medium riescono a guadagnare più di 100$ — sotto il 10%. Non è cosa da tutti, insomma. Ci sono milioni di scrittori su Medium, però, e questo significa che non sono nemmeno pochi.

Bisogna studiare, imparare, essere umili e, be’… Il vecchio “testa bassa e pedalare” funziona sempre.

Voglio arrivare lì accompagnato dal mio broken-English, lavorando come IT cinque giorni la settimana e con una famiglia da mandare avanti – e, possibilmente, farlo mentre porto avanti i miei romanzi in italiano e traduco le cose che scrivo anche allo spagnolo (le più significative).

Sufficientemente pazzo? Preferisco considerarmi visionario. Da bravo dislessico ho sempre una gran visione d’insieme e unisco i punti distanti in una mappa che comprendo bene e che posso sviluppare.

Il resto è puro lavoro.

Come scritto in “Puoi cambiare il futuro”, credo che siamo infiniti e che quello di cui si abbisogna in questa vita sia fiducia in sé stessi, l’ambizione di raggiungere i propri sogni a occhi aperti, una visione o direzione da seguire e la disciplina per passare all’azione e non fermarsi di fronte a nessun ostacolo.

Non è poco, lo so, ma ho già passato troppi anni seduto a struggermi per la mia sfortuna – tutte sciocchezze, ma non è stato inutile. Niente è inutile, se si supera, perché tutto ciò che non ti uccide ti fortifica. Non è questione di non piangersi più addosso, è che proprio non ho più tempo di star lì a pensare che non ce la farò.

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Per ora m’impegno in questo corso e faccio di tutto per sfruttare al massimo gli insegnamenti di Todd Brison e Tim Denning. Devo entrare nella routine di scrittura – che già ho – creare gli strumenti necessari – che ho in parte – e seguire tutti gli accorgimenti che T&T mettono in campo.

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