Una schietta e felice digressione sulla (mia) scrittura
Ho concluso la prima parte della revisione finale di “Senzanome”. Ti parlerò di me, ma sono certo che qui e là qualche spunto interessante vi sia.
Ho concluso la prima parte della revisione finale di “Senzanome”. Ti parlerò di me, ma sono certo che qui e là qualche spunto interessante vi sia.
Vi parlo delle deadline per il 2021 che considero reali, pur se nel contempo sono ipotetiche. “Senzanome”, “Il giorno dopo” e 100 articoli su Medium sono i miei tre principali obiettivi.
Se non sei un lettore forte, non conosci bene la grammatica e la sintassi della tua lingua, hai poche nozioni delle tecniche narrative, beh… Studia! Oggi tu e io siamo qui per discutere di ciò che serve per emergere dalla massa.
L’inizio della mia saga de “I Silenzi” parte da un prologo che mette subito in chiaro qual era – e qual è – il mio approccio alle razze classiche del Fantasy: gli Elfi, i Nani e gli Uomini su tutti. Perché?
Non permetto a nessuno di dirmi come viverla. Amo farlo a modo mio. Scrivere mi rende libero. La stessa cosa vale per te, quando fai la cosa che ami.
Le ultime settimane mi hanno dimostrato che l’idea di produrre narrativa nuova mentre sono impegnato quasi a tempo pieno su Medium era una pretesa bell’e buona. Non ne ho il tempo.
Quello che voglio dirti è di essere te stesso. Amati, non farti mai fermare da chi pensa tu sia insufficiente, specie se sei tu a pensarlo.
Se già vent’anni fa si sottolineava l’importanza del ritmo nella narrativa commerciale, oggi è diventato il fattore più importante che uno scrittore deve tenere in considerazione.
Plotters e pantsters, così li chiamano in inglese. I primi sono gli scrittori che pianificano i propri romanzi con abbastanza precisione prima di attaccare con la prima stesura. I secondi sono quelli che invece si …
Da questa settimana comincia la mia doppia avventura: da un lato la mia narrativa in italiano, dall’altro la mia saggistica in inglese.