Una schietta e felice digressione sulla (mia) scrittura
Ho concluso la prima parte della revisione finale di “Senzanome”. Ti parlerò di me, ma sono certo che qui e là qualche spunto interessante vi sia.
Ho concluso la prima parte della revisione finale di “Senzanome”. Ti parlerò di me, ma sono certo che qui e là qualche spunto interessante vi sia.
Il mio 2021 di scrittura creativa. Una riflessione da cittadino. Gli obiettivi raggiunti. I progetti che verranno. Fino a oggi per me il 2020 è stato un anno importante.
Scrivi fino a farti sanguinare le dita. Scrivi e non fermarti, perché questo è il segreto dell’essere scrittori. Scrivi!
Se non sei un lettore forte, non conosci bene la grammatica e la sintassi della tua lingua, hai poche nozioni delle tecniche narrative, beh… Studia! Oggi tu e io siamo qui per discutere di ciò che serve per emergere dalla massa.
L’inizio della mia saga de “I Silenzi” parte da un prologo che mette subito in chiaro qual era – e qual è – il mio approccio alle razze classiche del Fantasy: gli Elfi, i Nani e gli Uomini su tutti. Perché?
Non permetto a nessuno di dirmi come viverla. Amo farlo a modo mio. Scrivere mi rende libero. La stessa cosa vale per te, quando fai la cosa che ami.
Quello che voglio dirti è di essere te stesso. Amati, non farti mai fermare da chi pensa tu sia insufficiente, specie se sei tu a pensarlo.
Se già vent’anni fa si sottolineava l’importanza del ritmo nella narrativa commerciale, oggi è diventato il fattore più importante che uno scrittore deve tenere in considerazione.
Da questa settimana comincia la mia doppia avventura: da un lato la mia narrativa in italiano, dall’altro la mia saggistica in inglese.
Prima o poi tutti attraversiamo una crisi personale. Cause esterne e concomitanti sono sempre a portata di mano, ma rappresentano soltanto la goccia che fa traboccare il vaso. Siamo costretti ad ammetterlo: per una qualche …