Una schietta e felice digressione sulla (mia) scrittura
Ho concluso la prima parte della revisione finale di “Senzanome”. Ti parlerò di me, ma sono certo che qui e là qualche spunto interessante vi sia.
Ho concluso la prima parte della revisione finale di “Senzanome”. Ti parlerò di me, ma sono certo che qui e là qualche spunto interessante vi sia.
Vi parlo delle deadline per il 2021 che considero reali, pur se nel contempo sono ipotetiche. “Senzanome”, “Il giorno dopo” e 100 articoli su Medium sono i miei tre principali obiettivi.
Il mio 2021 di scrittura creativa. Una riflessione da cittadino. Gli obiettivi raggiunti. I progetti che verranno. Fino a oggi per me il 2020 è stato un anno importante.
Scrivi fino a farti sanguinare le dita. Scrivi e non fermarti, perché questo è il segreto dell’essere scrittori. Scrivi!
Se non sei un lettore forte, non conosci bene la grammatica e la sintassi della tua lingua, hai poche nozioni delle tecniche narrative, beh… Studia! Oggi tu e io siamo qui per discutere di ciò che serve per emergere dalla massa.
L’inizio della mia saga de “I Silenzi” parte da un prologo che mette subito in chiaro qual era – e qual è – il mio approccio alle razze classiche del Fantasy: gli Elfi, i Nani e gli Uomini su tutti. Perché?
Il talento senza misura è sprecato. A volte ti basta vedere la vetta da lontano per credere di poter scalare l’Annapurna a mani nude indossando un pigiama.
Ritorno a “Il giorno dopo”. Ora il mio obiettivo è mettere alla prova la mia prolificità.
Non permetto a nessuno di dirmi come viverla. Amo farlo a modo mio. Scrivere mi rende libero. La stessa cosa vale per te, quando fai la cosa che ami.
Quello che voglio dirti è di essere te stesso. Amati, non farti mai fermare da chi pensa tu sia insufficiente, specie se sei tu a pensarlo.