22 Agosto 2020
Un altro piccolo, ma fondamentale passo in avanti è stato fatto. Il mio primo capitolo di una nuova era è stato scritto. Stamani ho scritto l’ultima scena.
Se per un certo verso sono soddisfatto, per quanto riguarda la mia efficienza non lo sono. Come già scritto, ritengo debba procedere con maggior celerità. Due settimane per scrivere un capitolo significano ulteriori 40 settimane per arrivare alla fine della prima stesura: inaccettabile. Devo cambiare il passo.
Ritengo vi siano ampi margini per migliorare. Sono ossidato. È vero che il mio tempo è ormai poco, ma è sufficiente per accelerare il ritmo di scrittura e portare a compimento Il giorno dopo entro la fine dell’anno – ovvero in 20 settimane.
In altri tempi mi ci sarebbero voluta la metà del tempo. Tuttavia oggi, terminato il capitolo, come pianificato, ricomincio a scrivere articoli in inglese. È venuto il momento di Medium.
Durante questo fine settimana mi metterò a ragionare sul da farsi in numeri – già oggi, in realtà, perché alle 19:30 m’attende la solita camminata di un paio d’ore a ritmo sostenuto che sancisce la fine della settimana lavorativa. È il mio modo di smaltire lo stress e la pesantezza che le cose d’ufficio mi mettono addosso, di cui penso di liberarmi nel 2021, meglio se già a gennaio. Vedremo…
Il giorno dopo
Alla luce di quanto sopra scritto, necessito di quantificare lo sforzo che devo ancora compiere per ultimare la prima stesura del romanzo.
Non è una cosa importante per gli scrittori in genere, lo è per me. Ho imparato che funziono meglio se quantifico, se vedo il traguardo, per lontano che sia. Se detto i tempi, metto a fuoco il sentiero e so quale rifugio sarà il mio ristoro. Stabilirò una deadline – abbastanza precisa e nel segno del giusto: né troppo pressante, né troppo lassa.
Necessito di calcolare quanto manca a fine romanzo. Vorrei riuscire a scrivere anche la scena mancante dell’ultimo capitolo scritto degli Elfi, ma se non lo faccio poco importa, perché il prossimo capitolo appartiene allo stesso fronte d’azione: scena più scena meno, cambia poco.
Medium
L’obiettivo, come già detto, è scrivere 6 articoli prima di cominciare a pubblicare di nuovo. Scrivere non-fiction significa in soldoni:
Pensare e organizzare la scaletta dell’articolo
Scriverlo
Correggerlo (passare rapidamente ProWritingAid per gli aspetti più meccanici della lingua inglese, attuare la revisione vera e propria)
Metterlo su Medium (aggiungerlo, formattarlo, cercare un’immagine che gli renda giustizia, decidere il SEO – descrizioni e tag –) e salvarlo come bozza
Rileggerlo un’ultima volta sullo smartphone (non so perché, ma è lì che vedo meglio le cose che mi sono sfuggite in tutti questi passaggi)
Attuare la submission alla pubblicazione per cui è stato scritto – dipende dall’argomento e dall’approccio. Se l’articolo appartiene a The Summoner’s Sum (La Somma) allora semplicemente lo pubblico nella mia pubblicazione, The Unicorn Writer.
· ★ ·
Questi sono i passaggi.
La strategia è puntare ad alcune pubblicazioni chiave e riuscire a farmi accettare il primo articolo. Dal 15 luglio a oggi ho annotato 26 possibili articoli. Ho sufficiente scelta, diciamo. – Uso Notion per questo tipo di cose.
Quello che devo organizzare meglio è una specie di canovaccio, di struttura tipo, dipendendo dall’articolo che voglio scrivere. Ma, insomma, i miei margini di miglioramento con la saggistica in inglese sono enormi, e per quanto riguarda la capacità e celerità di scrivere articoli a ripetizione e per quanto riguarda la mia tecnica.
È mia intenzione infatti studiare per bene una grammatica inglese – già acquistata (The Blue Book) – e un altro libriccino, che è considerato una specie di Bibbia del giornalista dal New York Times (The Elements of Style). Son tutte cose rivolte a migliorarmi, perché è indubbio che per essere più produttivo e avere di conseguenza più tempo per i miei romanzi in italiano debba studiare, organizzarmi e scrivere, scrivere, scrivere…
Ci siamo, si comincia.
Obiettivo? Per ora essere accettato come scrittore da alcune pubblicazioni che cambiano il gioco. Poi si vedrà. L’obiettivo finale è crearmi un’altra professione – non tutta incentrata su Medium, ma questo discorso è lungo e per ora soprassiedo. La strategia, però, esiste già.