Un nuovo inizio • 7

La scrittura è gioia e libertà, altrimenti non vale la pena

10 Agosto 2020

Ho ripreso a scrivere. Oggi è ufficiale. Capitolo 20˚ de Il giorno dopo, prima scena. Fronte d’azione degli Uomini. Ricomincio da lì.

Il giorno dopo

Tanto per non smentirmi, la prima scena è un fuori programma. I miei personaggi ripartiranno da un sogno — o da un incubo. Scene simboliche, metaforiche, che trattano la mia lunghissima assenza da differenti punti di vista.

Che senso ha? Be’, sono scene oniriche contestualizzate. La mia vita, la mia prospettiva sulla vita è ciò che conta, quando si tratta dei miei romanzi.

“ Tutto c’entra, niente appare. „

Cosa intendo per contestualizzate? Coerenti con ciò che i personaggi vivono. Ovvero, non sembreranno fuori luogo, soltanto inaspettate. Il significato sarà nebuloso, perché nebulosi sono i sogni, anche se il lettore avrà modo d’interpretarli.

“ Mai spiegare tutto. „

La situazione è perfetta per quest’espediente, aggiungo. I fronti d’azione non sono allineati, alcuni hanno qualche capitolo in più, perché nel 2006 ero in seria difficoltà e tentavo di tutto pur di procedere. Alla fine, dopo molti anni in cui avevo sempre rispettato la cronologia dei capitoli — il perché è un po’ lungo da spiegare qui — avevo provato a scrivere un fronte d’azione alla volta, aiutandomi avanzando di due, tre capitoli relativi a quello che più mi piaceva…

Non servì a nulla. Lo abbandonai, scrissi Senzanome durante i successivi, bizzarri cinque anni. Poi sono crollato. Il vantaggio, oggi, è che di conseguenza queste scene oniriche appariranno in modo asincrono nel romanzo.

È perfetto, proprio perché non ragionato.

Non devo nemmeno scegliere in che punti della narrazione infilarle, perché si sono scelti da soli. Non ci sarà nulla d’artefatto. Segneranno un prima e un dopo che io, l’autore, vedrò. I lettori? Fa lo stesso. Sono cosucce brevi e, spero, divertenti.

Ho una mia teoria sul continuum tra realtà e fantasia. È una cosa cui credo molto e che rispetto sempre. Non riesco a resistere alla tentazione di mettere nero su bianco un’idea, se ha a che fare col mio continuum immaginifico.

La prima scena è stata scritta, punto. Forse domattina comincerò a lavorare a un articolo per Medium. Vediamo. Seguo il vento. Deciderò ascoltandomi con attenzione. Quei tre minuti di riflessione, mentre bevo il primo caffellatte.

In realtà non mi dispiacerebbe scrivere un intero capitolo e chiuderne un altro, relativo agli Elfi, che è rimasto monco della sua scena finale. E soltanto poi lavorare alla mia saggistica in inglese.

Medium, piano iniziale

Riguardo a Medium l’obiettivo iniziale è produrre sei articoli prima di provare submission con le pubblicazioni (publications) più importanti o, a ogni modo, pubblicare como indipendente.

Voglio avere un bacino cui attingere e sentirmi più libero di avanzare con Il giorno dopo, se così accade e sento di fare. L’idea, infatti, è di pubblicare due articoli a settimana. Averne sei pronti, significa avere due settimane di tempo prima di sentire la pressione…

La pressione non è mai una buona cosa. La scrittura è gioia, è espressione del sé. Amo viverla a mio piacimento, perché se non fossi libero quando scrivo, allora sarei uno schiavo sempre.

Buonanotte.

Lascia un commento