7 Giugno 2020
Qualche giorno fa, mia moglie m’ha detto: “È la prima volta in vita mia che sento qual è la mia direzione”. Il mio primo pensiero è stato che ho sempre saputo quale fosse la mia, di direzione. E che il fatto m’ha illuso che il mio sogno potesse avverarsi con maggiore facilità.
Be’, spiacente. Sono ancora qui a tentare di realizzarlo.
Sai qual è la tua direzione?
Ho amici che si sono arrovellati per anni. “Non so cosa fare della mia vita!” Molti si sentivano perduti, altri no, ma tutti avevano una certezza: non accettavano più la direzione presa, fosse un lavoro odiato, una facoltà che aveva perso d’interesse o un sogno che appariva irraggiungibile.
Qualsiasi cosa non corrisponda al nostro essere interiore si vive come sbagliata. Occupando troppo del nostro tempo in attività incompatibili, ci scopriamo distorti, ci sentiamo schiavi, frustriamo il nostro potenziale, la nostra creatività svanisce, il nostro tempo è sprecato.
Se ti senti così, il meglio che tu possa fare è usare il tuo tempo (libero) per scoprire qual è la tua direzione. Evita di vittimizzarti, perché è il contrario dell’agire. Ho visto troppe persone lamentarsi ogni giorno per anni, poi uscire dall’ufficio e non far nulla per sbarazzarsi delle proprie lamentele.
Lamentarti non ti rende più consapevole della situazione, ti rende inutile e fastidioso. Ed è un grande spreco d’energia.
Lo so, perché l’ho fatto molte volte.
Sai cos’è una direzione?
Ebbene, come scoprire la tua direzione?
Anzitutto dobbiamo definire cosa significa “direzione”.
Non significa amare ciò che si fa per vivere. Attualmente lavoro come programmatore Powershell per una multinazionale. Mi piace? Sì. Necessita di un po’ di creatività e non è mai noioso. Mi rende felice? No. È la mia professione e non corrisponde a chi sono. Sono un romanziere, perciò scrivere mi giova di più e mi rende felice. Un buon lavoro non mi darà mai i benefici che mi darebbe essere un romanziere di professione. E allora? La mia direzione è essere un romanziere? Di nuovo, no.
La mia direzione è passare da programmatore a romanziere a tempo pieno.
Significa che lascio l’impresa per cui lavoro e comincio a scrivere a tempo pieno? Ancora una volta no. Significa capire come posso riuscire a farlo a tempo pieno; leggere, studiare e pensare un piano ragionato, facendo attenzione al significato di ogni passo da compiere. Poi aderire a quanto deciso e soltanto allora scrivere.
Con intenzione, con direzione.
Il piano dev’essere flessibile e godibile, altrimenti il rischio è di guardare alla luna per poi cadere nella buca che si ha di fronte. Se oggigiorno voglio diventare un romanziere soltanto scrivendo romanzi, fallirei. Invece può essere che debba scrivere articoli e attirare lettori. O abbisogno di creare corsi di scrittura e regalarli per crescere una mailing list di lettori interessati. O posso provare a crearmi un’entrata di denaro passiva per guadagnare intere giornate libere e scrivere. Le possibilità sono molte. Quindi?
La direzione è il percorso necessario a realizzare il tuo sogno. Non il sogno in sé.
Il sogno comincia dopo. Una volta realizzato, lo devi vivere. Soltanto quando l’avrai realizzato potrai decidere il prossimo tratto della tua traiettoria, la tua nuova direzione.
Penso sia per questo motivo che molte persone si sentano perse. Buona parte di quelli che sanno cosa vogliono, continuano a sognare senza comprendere quali sono i passi utili, perfino saggi, per realizzarsi.
Sognare il sogno non ti avvicinerà di un solo passo al traguardo.
Se non ami il viaggio e lo fai tuo, allora dimenticati della destinazione. Più grande è il sogno, più difficile è il compito. Ed è importante capire che qualsiasi sogno possiede un aspetto duro da accettare.
Ad esempio, per pubblicare un romanzo devi scriverlo e correggerlo molte volte e cercare un parere adeguato (spesso spiacevole) e ricominciare a correggerlo e così via. Finché un giorno sai che l’impegno da profondere lo migliorerebbe di poco e non vale più il tempo che impiegheresti. Allora lo pubblichi.
Fidati soltanto di te stesso
C’è uno svantaggio nello scoprire la propria direzione. Quando qualcuno ha una propria direzione, non segue mai l’andazzo generale e il fatto innesca il giudizio altrui.
Per tale ragione sognare il sogno non è sufficiente. Chiunque o qualsiasi piccola cosa può distruggere i tuoi deboli pensieri in un attimo. Non stai facendo nulla, sicché non hai fatti che sorreggano le tue convinzioni.
La teoria è sempre più debole della pratica: è una scintilla primordiale e ti permette di focalizzare la tua attenzione su ciò che prima era sfocato. Letteralmente ti accende, ma non puoi leggere o immaginare la realtà, la devi vivere. Solo così diventa parte di te e puoi proseguire con la tua valigia zeppa di sogni.
Devi creare un percorso da seguire in cui tu credi, attenerti a esso ed essere pronto ad adattarti alle nuove, future situazioni: molte cose minacceranno il tuo piano. Chiunque può ostacolare il tuo proposito con poche, dolorose parole, anche le persone che ami. I passi pianificati possono deluderti perché le conseguenze positive che avevi immaginato non s’avverano. Nuoterai contro le correnti e verrai visto come un sognatore e il tuo sogno come un’utopia. Ti giudicheranno, prenderanno in giro e forzeranno a “guardare in faccia la realtà” – ovvero guardare in faccia le frustrazioni altrui: “Metti i piedi per terra, ragazzo!”
C’è l’altra faccia della medaglia: pianificare è il modo migliore per capire se il tuo sogno sia soltanto un’infatuazione. È la stessa cosa che qualsiasi buon imprenditore fa prima d’investire per davvero.
Capisci che è davvero il tuo sogno? Attieniti al piano, anche se il successo non è garantito. Almeno sul letto di morte potrai dire: “Ho dato tutto me stesso e ho infuso grande energia nei miei sogni, restando positivo e attivo. Meritava viverla.”
Che tu ci creda o no è il percorso, non il sogno.
Una volta pianificato il percorso con attenzione, non importa quanto lungo sarà il cammino, puoi farcela. E se non ce la farai, be’, che grande cammino sarà stato!
“Che tu possa realizzare tutti i tuoi sogni, tranne uno” – un mio amico.