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19 Dicembre 2022
“V ivere nel presente” non è una frase qualsiasi. Significa che per vivere appieno bisogna prendersi la responsabilità di essere chi si è e di restare centrati. Cosa significa? Che non esiste modo sano di amare chi ti circonda, se prima non sei capace di amare te stesso.
Amarsi non è cercare compromessi accettabili, è accettare chi si è. E per accettare chi si è bisogna guardarsi dentro, mai all’intorno. Per usare il proprio potenziale è fondamentale attingere al proprio interiore senza che interferenza indebolisca il processo.
Le interferenze non sono gli altri: sei tu. Tu che guardi all’esterno. Tu che ti crei delle aspettative sul prossimo. Tu che non ti prendi la responsabilità di ascoltarti e agire di conseguenza, che sia piacevole o meno è irrilevante: conta chi sei.
Ti dibatti per liberarti, ma sei già libero.
Devi però accettare il senso di quella libertà, altrimenti vivi un’eterna schiavitù.
Le catene che ti tengono ancorato al terreno sono interiori. Sempre.
Il mio 2023 interiore sarà diverso da quello del quinquennio appena trascorso.
Ho chiuso i cerchi che avevo lasciato aperti, di scrittura parlando. Ritengo il mio tormento necessario a comprendere ed essenziale il mio insistente, ossessivo guardarmi dentro… quel mio squilibrio, amarissimo perché tradivo me stesso, nell’attesa che qualcosa venisse a me, anziché procedere, io, semplicemente procedere.
L’amarezza sin troppo spesso dipende dall’ignorare il proprio potenziale.
Non ero cieco, ma stringevo gli occhi con forza mentre brancolavo nel buio senza posa.
Oggi, invece, qualche passo evolutivo più in là, di fronte al mio sguardo attento si srotolano praterie di libera espressione. Sarò chi sono come mai lo sono stato, più integro, più puro. Soprattutto, più sereno.
Chi sono?
Un uomo che tende al presente. Finalmente.
Il segreto per tornare a essere chi ero, quando i miei sogni avevano un potenziale creativo dirompente, è essere chi sono.
Non sono uno scrittore. Sono molto, anzi infinitamente di più.
La cosa ha a che fare soltanto con me stesso.
È il dentro, non il fuori.
Quello che scrivi è vero, ma non è facile da applicare, specialmente quando si tratta di liberarsi da qualcosa che ha condizionato a lungo.
Approfitto per farti gli auguri di Buone Feste :)
Grazie, Mirco. Auguri anche a te.